domenica 27 maggio 2012

Ci riprovo

Ci riprovo. Dopo aver chiuso tre anni fa un primo blog, ci riprovo. 
Allora finì per   non divertirmi più, ora mi manca. 
Mi manca soprattutto il piacere di dire quello che penso, anche senza sapere se qualcuno, oggi come ieri, lo ascolterà. 
Forse proprio per la curiosità di sapere se qualcuno lo ascolterà.

Nel vecchio blog avevo commesso un errore fondamentale: i post erano troppo lunghi, mi annoiavo persino io rileggendoli una volta postati, ma la voglia di comunicare era tanta e le cose da dire troppe. In più era diventato terapeutico: una valvola di sfogo per uscire dal silenzio nel quale mi ero voluto rinchiudere.

Ero arrivato al punto di essere stufo di tentare di dialogare con chi non la pensava come me, così avevo deciso di restringere drasticamente il numero dei miei interlocutori, facendovi rientrare solo quelli che sapevo già come la pensavano: dai massimi sistemi al bunga bunga.

Dopo una vita passata a confrontarmi o scontrarmi con personaggi, le opinioni dei quali, alla fine e tutto sommato,  poco mi importavano, mi volevo riposare. 

Un blog in fondo era la soluzione ideale, scrivevo quello che pensavo, lo buttavo lì in pasto a chi capitava che lo leggesse, chi lo condivideva si univa al blog, chi pensava che fossi matto, ateo, anarchico o comunista o semplicemente idiota, non diceva nulla, mi ignorava: in fondo un simpatico limbo.

Ci riprovo e in questo nuovo blog l'unico post lungo sarà questo, così dopo questa premessa potrete già decidere se seguire i miei post o meno.

Post su cosa? 

Non è difficile trovare argomenti dei quali parlare a distanza con degli amici: escludendo riflessioni masturbatorie sul senso della vita o l'ernia al disco che mi tortura, credo che al momento il Vaticanleaks, il Formigonigate, la Grilloevolution, la Legastory, la fotodiVasto, Brindisi, il caso Orlandi e il Semipresidenzialismo siano già sufficienti a consumare la tastiera del pc.

Perchè?

Per far sapere come la pensa un uomo qualunque o più esattamente "un pensionato milanese di 65 anni che sta ancora tentando di vivere coerentemente con un'idea che lo accompagna da quasi 50 anni". Leggendo gli editoriali di Scalfari o di Sallusti, gli articoli di De Bortoli o Travaglio si hanno più o meno dotte interpretazioni, leggendo i miei post si troverà una lettura degli avvenimenti, poco intellettuale e più naif.

I colori del blog hanno un significato?

Sì. Il rosso e il nero hanno un significato. Non calcistico. Non amo questo sport anche se sono cresciuto in una famiglia milanista e cattolica. Dal problema religioso sono uscito. Da quello calcistico no, perché è  comunque gratificante: se il Milan vince sono contento, se perde sono contento perché al Cavaliere girano le palle. E il bianco? Non potevo scrivere in nero sul nero! 






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