lunedì 28 maggio 2012

Il laureato

Quello di essere "laureato" deve essere sempre stato, per Umberto, un chiodo fisso. 
Forse era anche la speranza di mamma Ida quando lo vedeva girare a vuoto senza concludere nulla, la spider, le ragazze, la musica, lavoretti occasionali, l'iscrizione a "il Manifesto" poi al PCI. 
Deve aver sofferto così tanto la mancanza di una laurea, e non potendosela comprare in quei tempi, da inventarsela. 
Affermava quindi, raggiunta la notorietà con il motto "Dag al terùn", di essersi laureato in ingegneria elettromedicale
Si inventava quindi una Università, una tesi, dei docenti. 
Peccato che nessuno abbia mai trovato riscontri alle sue affermazioni se non un "diploma di perito tecnico elettronico" conseguito per corrispondenza e rilasciato dalla, allora famosissima, "Scuola RadioElettra". 
Questo dramma interiore, forse solo uno dei tanti, venne poi proiettato inconsciamente sui suoi figli e sui sodali. 
Avrebbe voluto "laureare" tutti. 
Le condizioni economiche erano mutate, il buon lavoro inventatosi nella politica, il proficuo inserimento nella sua "Roma Ladrona" ed i graditissimi rimborsi elettorali alle casse del suo Regno Partito, gli consentivano finalmente di comprare Lauree per tutti, figli compresi ovviamente. 
Sembra anche che finalmente sia riuscito a laurearsi pure lui: "Scienze delle comunicazioni gestuali" con una tesi su " Le mani nei messaggi alla stampa". 

Nessun commento:

Posta un commento