Congregazione fondata nel 1941
dal ventunenne seminarista Marcial Maciel Degollado, conta attualmente circa
650 sacerdoti 2500 seminaristi, sedi in 18 Paesi, Collegi in una quindicina di
Stati e il riconoscimento ufficiale dal 1965 di Papa Paolo VI.
Chi era questo brillante
seminarista?
Messicano, di famiglia
rigidamente cattolica, nipote di 4 vescovi entra in seminario a Veracruz a 16
anni e a 18 viene espulso per abusi sessuali su minori, ci riprova a Montezuma,
ma anche da lì viene espulso per lo stesso motivo dopo un anno. Decide quindi
di riunire intorno a se ragazzini tra i dodici e tredici anni e di fondare la
Legione di Cristo. A 24 anni uno zio vescovo lo ordina sacerdote. Nel 1945,
venticinquenne, già brillante sacerdote, viene denunciato dalle famiglie di tre
suoi seminaristi per abusi sessuali sui loro figli. Dopo un’indagine viene “sospeso a divinis”. Per tutta la sua
lunga vita ecclesiastica non rispetterà mai questa punizione e continuerà a
celebrare messa e amministrare sacramenti , oltre ovviamente ad abusare di
minori a lui affidati. Nel 1947 ricevuto da Papa Pio XII, riceve la sua
benedizione per il progetto apostolico ed educativo e per la brillante capacità
di raccogliere fondi per la Chiesa. La sua introduzione fra i ricchi donatori
in Messico e in Spagna gli consentiva, infatti, di raccogliere considerevoli
quantità di denaro. La condotta deviata di padre Maciel fu oggetto di un
tentativo di segnalazione alla Santa Sede, ma l’abile Marcial riuscì a
corrompere l’impiegato delle poste e a farsi consegnare tutte le lettere che dal
centro di Comillas dove risiedeva venivano indirizzate al Vaticano. Le regole
che Maciel impose ai suoi Legionari erano ferree e proteggevano le sue turpi
abitudini: povertà, castità, obbedienza e il divieto assoluto di parlar male
della Legione pena la dannazione eterna. Il motto era “perdita di vocazione, eterna dannazione”. Oltre a queste ferree
regole Maciel ne applicava un’altra molto personalizzata: nominava a turno
alcuni giovani seminaristi al ruolo di “infermiere
tecnico” addetto alla masturbazione del suo pene per alleviare la
sofferenza che la ritenzione di sperma gli procurava. Sosteneva di avere
ricevuto da Pio XII uno speciale permesso per far svolgere questo compito a
ragazzini, piuttosto che alle donne, con le quali sarebbe stato peccato. Con un
adolescente avrebbe invece trasformato il “peccato
in virtù”. Le denunce di questi “infermieri tecnici” non vennero mai
ascoltate dai superiori che si limitavano a cacciarli in malo modo. Gli affari
gli andavano bene ed il divertimento era garantito, nel 1948 aveva già fondato
un nuovo seminario della Legione, con un grande parco, piscina ed un pittoresco
lago. Nel 1950 veniva inaugurato a Roma, il Centro Studi Superiori della
Legione di Cristo . Nel 54 un Centro Educativo in Messico. La pedofilia però
non era l’unica passione di padre Maciel, era un enorme consumatore di morfina
che si iniettava più volte al giorno anche a costo di mandare incaricati di
fiducia a procurarsela addirittura in altri stati. Quando fu trovato in un
ospedale di Roma con la bava alla bocca per una overdose, venne aperta una
inchiesta. Tutti deposero in suo favore, altrimenti sarebbero stati espulsi,
venne salvato e riconfermato a capo della congregazione. Dal 1962 al 66 furono
numerose le denunce di seminaristi che abbandonavano la Legione alle quali si
aggiunse anche quella del suo segretario “pusher”. Denunce arrivate in Vaticano
e alle quali non venne dato nessun ascolto, la macchina del denaro che Marcial
faceva entrare nelle casse pontificie valeva ben di più di qualche ragazzino
violentato. Questo silenzio della Chiesa sui vizi di padre Maciel raggiunse
l’apice in occasione dei festeggiamenti per i suoi 50 anni di sacerdozio.
Dicembre 94, gli “abusati” decisero di raccontare le loro storie a due
giornalisti. Le pubblicarono e fu uno scandalo. Le vittime di padre Marcial
scrissero al Papa nel 1998, fu avviata una causa e informato l’allora cardinale
Ratzinger, il quale sottolineando la delicatezza del caso ed elogiando le
numerose vocazioni al sacerdozio espresse dubbi sull’ opportunità di sollevare
la questione. La sala stampa Vaticana poi smentì queste affermazioni. Per
lavarsene le mani Ratzinger consigliò alle vittime di intentare una causa
civile contro Marcial, lasciandone fuori la chiesa. Nel 2001 Giovanni Paolo II
ricevette padre Marcial davanti a ventimila Legionari, in piazza San Pietro
elogiandolo e ringraziandolo, con grande affetto, per la sua opera.
In quel periodo partirono in
tutto il mondo denuncie di abusi sessuali subiti da sacerdoti e Ratzinger fu
costretto ad affrontare il problema. Tra i primi ad essere indagato venne messo
Marcial, perché il suo reato era ancor più grave: non solo abusava dei suoi
seminaristi, ma poi li (si) assolveva nella confessione da questo peccato Il
reato si chiama “Absolutionis complicis”.
Nel 2005 padre Marcial,
ottantacinquenne, si ritirò dall’incarico di Generale Superiore dei Legionari
di Cristo e Ratzinger ormai Papa per bocca del Cardinale William Levada comunica:
“tenendo conto sia dell’età avanzata di padre Marcial, sia della sua
salute cagionevole, di rinunciare a un processo canonico e di invitare padre
Maciel ad una vita riservata di preghiera e di penitenza, rinunciando a ogni
ministero pubblico”.
Nessun commento:
Posta un commento