mercoledì 20 giugno 2012

Parola di prete


Il problema delle campane delle Chiese che disturbano i vicini è vecchio o lo sta diventando. Forse il mio caso non fa notizia ma è comunque una dimostrazione dello strapotere della Chiesa sul territorio Italiano. Circa un anno fa mi sono trasferito dall’ex rossa Stalingrado d’Italia, Sesto San Giovanni –MI, alla più fresca e ahimè cattolico/leghista Brianza.  ora potrei anche dire solo cattolica, perché la Lega  fortunatamente sta sparendo) Un paesino di 1400 abitanti, 1400 baciapile, un  negozio di alimentari, un bar, una chiesa, con il campanile a 50 Mt. dalle mie finestre. Nella ormai mia lunga vita ho abitato già tre volte vicinissimo a delle chiese, oltre ad essere nato a Lodi di fronte ad una chiesa, dove mi avevano battezzato e poi sbattezzato. Non avevo mai avuto problemi per suoni molesti. Qui ho trovato l’inferno. Dalle 7 di mattina alle 21, un cinquantina di suonate, carillon, concertini da 3 minuti l’uno, a volume altissimo, al punto di non poter parlare al telefono. Cerco di parlare col parroco, che mi manda a farmi …. (forse è un Grillino!) Mando una lettera al Sindaco (AN) minacciando un intervento legale se non avesse fatto controllare l’entità delle immissioni sonore. Dopo un mese interviene l’ARPA, esegue controlli, misurazioni, riscontra un superamento della soglia di tollerabilità, chiede all’Amministrazione Comunale di intervenire con sanzioni e denuncia il parroco, il quale mi convoca nel suo sobrio ma elegante studio e promette che farà ridimensionare la programmazione campanaria. Dal giorno dopo, infatti, la fa aumentare. Iniziano le mie denunce alla polizia locale, senza risultato. Minaccio il Sindaco di denunciarlo per inerzia amministrativa, allora si decide a multare la parrocchia, a chiedere un ridimensionamento del suono e infine emette una Ordinanza che impone un programma di utilizzo delle campane con le dovute limitazioni. La parrocchia con l’appoggio degli avvocati dell’Arcidiocesi di Milano, ricorre al TAR della Lombardia, chiede la revoca della Ordinanza e notifica anche a me, come contro interessato il ricorso. Informo il parroco che due studi legali da me incaricati sono pronti a presentare un controricorso. Si fermano non depositano più il ricorso al TAR. Presentano al Sindaco un Regolamento dell’Arcidiocesi di Milano sul suono delle campane, datato 1984 e superato da successive circolari della CEI, il Sindaco per paura di perdere i voti dei cattolici emette una nuova ordinanza che fa applicare il Regolamento parrocchiale, rivisto al meglio per ridurre gli eccessi di suoni. Il parroco accetta e firma un obbligo a rispettare questo nuovo programma, quasi sopportabile. Sì, pensate che sia finita? No, vi sbagliate il sant’uomo di poca fede non rispetta nessun suo impegno e continua a suonare le campane come gli pare. Altro che “parola di marinaio”. PAROLA DI PRETE.

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